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Trento, 14 giugno 2024
DROGHE PERICOLOSE MA FACILMENTE REPERIBILI: CHE FARE?
Interrogazione a risposta scritta presentata da
Lucia Coppola di Alleanza Verdi e Sinistra

Le droghe pericolose non si trovano solo per strada grazie ad uno spacciatore ma si possono trovare nei negozi di ferramenta, in un garage, tra i rifiuti: mi riferisco alle bombolette di aria compressa spray, tipo quelle che si usano per pulire le tastiere dei computer e dei telefonini e che se inalate procurano euforia a causa del propano e dell’isobutano che contengono, gas propellenti dell’aria spray. Modificano l’udito e la vista, dando un finto benessere. Ma i danni provocati alla mielina del cervello, ai neuroni e ai polmoni sarebbero senza ritorno. Non servono pusher, non si rischia il carcere. Lo sballo si trova in una bomboletta di aria compressa spray. Sono soprattutto minorenni, ma non solo, i consumatori di questa droga chimica. Tredicenni o quattordicenni che magari si vedono vietare il consumo di alcol e allora ripiegano sulla bomboletta d’aria compressa. Inalare o spruzzare in gola porta ad una intossicazione immediata e la gratificazione istantanea è una delle ragioni per cui gli esperti credono che molti adolescenti utilizzino gli inalanti.

Tanti giovanissimi che ne hanno fatto uso sono finiti in coma col cervello bruciato e poi morti dopo una lunga agonia.

Una fonte di attenzione in più per le forze dell’ordine, che per la verità poco possono trattandosi di sostanze che non sono proibite (almeno nel loro uso lecito) e una allerta anche per i Sert, che si trovano di fronte a una nuova dipendenza.

L’allarme è stato lanciato in diverse regioni italiane quali ad esempio la Toscana e il Veneto. Alcuni negozianti di ferramenta hanno notato un aumento delle vendite di bombolette per la pulizia degli strumenti elettronici nei ragazzi, che si recano anche in gruppo per acquistarle. Dei giovani hanno ammesso che lo utilizzano per sballare. Purtroppo mi è giunta notizia che ci sono anche ragazzi trentini che ne fanno uso.

A ciò si aggiunge un ultimo ritrovato, lo Sniffy, integratore apparentemente innocuo. Una polvere energizzante legale che purtroppo si inala (azione simile a quella che si fa con la cocaina) e oggetto di accese polemiche. Tanto che le autorità stanno studiando in Francia l’opportunità di un divieto imminente a causa delle crescenti preoccupazioni per l’utilizzo che ne fanno i teenager. Questo prodotto, facilmente acquistabile on line anche in Italia, pare possa incoraggiare i giovani a provare droghe molto dannose per la salute come la cocaina, creando tra l’altro l’abitudine a “sniffare”. L’azienda che lo commercializza ha cercato di tutelarsi limitandone la vendita ai maggiorenni e consigliando di consultare un operatore sanitario prima dell’uso. Ciò non toglie che sia facilmente reperibile.

Gli effetti collaterali, da non sottovalutare, sono: aumento della pressione arteriosa, eccitabilità, nervosismo, aritmia cardiaca, tremori, aumento della secrezione gastrica e disturbi del sonno. Inoltre Sniffy può causare danni alle narici e alle mucose nasali, simili a quelli riscontrati nei consumatori di cocaina. Il prodotto è destinato principalmente a giovani e studenti, come suggerisce lo slogan dell’azienda: “Sniffy ti accompagnerà in molte situazioni: durante gli esercizi fisici, gli studi e gli esami. Sniffy fornisce un’immediata sferzata di energia della durata di venti-trenta minuti”.

Mi chiedo se siamo in grado di fronteggiare queste “risposte” che i ragazzi danno al loro disagio, creando momenti di confronto e di approfondimento fuori e dentro la scuola ed essere nel contempo un sostegno efficace alle famiglie.

Tutto ciò premesso,

interrogo il Presidente della Provincia,

per sapere:

– se si è a conoscenza che in Trentino ci sono dei ragazzi/e che fanno uso di questi tipi di droga;
se risulta che ci siano dei ragazzi/e che si sono rivolti al Sert o presso gli ospedali trentini a causa di danni o dipendenza provocati dall’inalazione di aria compressa spray o di Sniffy;

– in caso di risposta positiva in che modo il Sert e l’APSS stanno affrontando questa situazione o come si intenda affrontarla nel prossimo futuro, considerato che si tratta di un fenomeno di non facile controllo e da non sottovalutare, certamente grave visti i danni e la dipendenza che provoca l’inalazione di questi spray o integratori.

      Lucia Coppola

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